Abbiamo parlato di tecniche di composizione fotografica e ora ci dedichiamo al secondo elemento base della fotografia: la messa a fuoco e in particolare a come usare la messa a fuoco. Oltre alla messa a fuoco automatica (autofocus) di cui tutte le macchine fotografiche digitali sono dotate, è importante sapersi destreggiare fra le varie tipologie di messa a fuoco in relazione col tipo di composizione e soggetto adottati.
In questa guida troverai tutte le informazioni per capire come usare la messa a fuoco al meglio, in ogni situazione.
Per i fotografi principianti l’autofocus si occuperà di svolgere il lavoro pesante. Tu dovrai solo preoccuparti di indirizzarlo sul soggetto giusto e la macchina farà il resto. Come tutte le cose automatizzate, l’autofocus è limitato in alcune circostanze come in condizioni di poca luce o se si superano i limiti focali del proprio obiettivo.
Infatti bisogna tenere conto che ogni lente ha una distanza focale minima così come una massima. In entrambi i casi, se si superano, è molto probabile che la macchina fotografica non scatti nemmeno (parliamo sempre facendo riferimento all’autofocus).
Non dare per scontata la messa a fuoco automatica, cerca di capirne il funzionamento e quando ti sentirai pronto, prova a passare alla messa a fuoco manuale.
Ma entriamo più nel dettaglio.
L’area di messa a fuoco può essere più o meno larga. Tutto dipende dalla profondità di campo che si vuole dare. Facciamo degli esempi:
In questa immagine da me realizzata ho cercato volutamente la profondità di campo massima che la mia lente potesse offrire.
Nello specifico un’apertura tra f/7 e f/8
In questa altra immagine invece, mi sono concentrata su un singolo soggetto con la messa a fuoco in modo da farlo risaltare. In questo modo ho ottenuto meno profondità di campo, ma un soggetto più evidenziato.
Nel dettaglio: messa a fuoco singola e messa a fuoco continua
L’autofocus può avere queste due tipologie di messa a fuoco, selezionabili dal menu impostazioni della tua macchina fotografica.
La messa a fuoco singola (AF-S) è usata per i soggetti statici, quindi per ritratti o still life.
Come usare la messa a fuoco selettiva o singola?
Tieni premuto il pulsante di scatto fino a metà o fino a quando non senti il meccanismo di autofocus muoversi. Anche nel mirino o sullo schermo LCD dovresti vedere la messa a fuoco automatica in azione. Quando sei soddisfatto premi completamente il tasto di scatto.
Con la messa a fuoco continua (AF-C) la macchina fotografica effettua un continuo lavoro di messa a fuoco proprio come suggerisce il nome. Il processo si interrompe solo quando si scatta la fotografia finale.
Come si usa la messa a fuoco continua?
Il procedimento è analogo a quello della messa a fuoco singola. Si preme il pulsante di scatto fino a metà per far partire l’autofocus, ma la differenza in questo caso starà nel fatto che l’autofocus rimarrà sempre attivo e seguirà il soggetto in movimento finché non si premerà completamente il pulsante di scatto.
Cosa vuol dire messa a fuoco all’infinito?
Forse ti è già capitato di imbatterti nella terminologia messa fuoco a infinito e ti sarai probabilmente chiesto che cosa significhi. Non c’è da avere paura è semplicemente il modo con cui si indica la profondità di campo nitida a perdita d’occhio.
Ad esempio nell’immagine qui sopra che ho realizzato, la messa a fuoco all’infinito è chiara. C’è una precisazione da fare però. Per realizzare una profondità di campo così nitida non basta solo affidarsi all’autofocus, ma bisogna conoscere anche l’obiettivo che si sta utilizzando.
Ogni lente ha le sue caratteristiche e una di queste riguarda il punto di maggior nitidezza che avviene a una determinata distanza focale. Nel mio caso io utilizzo una Nikon D3000 con l’obiettivo base 18-55mm e so che per questa lente il punto di maggior nitidezza è ad un’apertura focale f/7 – f/8. Se scatto con questa apertura quasi sicuramente otterrò l’effetto di messa fuoco infinita.
Ci sono poi alcuni obiettivi che hanno direttamente sulla griglia il simbolo dell’infinito. In questo caso basta ruotare la griglia sul segno infinito e scattare.
Per conoscere il punto di maggior nitidezza della tua lente puoi tranquillamente cercare online oppure prendere la strada più lunga, ma anche più divertente e andare per tentativi.
Effetto Bokeh come si fa?
Un’altra tecnica e terminologia che quasi sicuramente avrai ormai incontrato riguarda l’effetto bokeh. Cos’è, ti stai chiedendo? Detto in parole molte semplici è quando si fa una messa a fuoco con uno sfondo sfocato.
Se hai già provato a scattare foto a soggetti specifici mettendoli in primo piano e se hai usato l’autofocus, probabilmente hai già realizzato il famoso effetto bokeh che fa impazzire il web.
Quindi come creare l’effetto bokeh? Semplicemente concentrando la messa a fuoco sul tuo soggetto. Più l’apertura dell’obiettivo sarà ampia, più evidente sarà il contrasto con lo sfondo sfocato.
Ci sono anche lenti che rendono meglio di altre nella realizzazione di questo effetto. Gli obiettivi per bokeh sono: il 50mm f/1.4 o 1.8, il 35mm e l’85mm. Questo non significa che se non hai queste lenti primarie (senza zoom) non puoi ottenere lo stesso risultato. L’effetto bokeh fa parte ormai della tradizione fotografica ed è amato da tutti perché rende non solo le fotografie piacevoli, ma è anche estremamente facile da realizzare.
Ovviamente più ampia sarà l’apertura dell’obiettivo maggiore sarà l’effetto bokeh che potrai realizzare. Con le lenti base ammetto che rimane un pochino limitato, specialmente in condizioni di luce non perfette.
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