Benvenuto nel primo articolo “Attraverso l’occhio del fotografo”! In questa rubrica di Fotografia dietro le quinte ti parlo di alcune delle mie foto preferite che ho scattato personalmente.
Ti svelerò tutti i retroscena che mi hanno portato a realizzare l’immagine finale. Location, attrezzatura, editing e molto altro.
Pronto a venire dietro le quinte insieme a me?
Attraverso l’occhio del fotografo
Inizio col dire che lo scopo di questa rubrica è analizzare insieme l’intero workflow seguito e individuarne i punti di forza e le debolezze. Dopotutto, si impara dai propri errori.
Lo scatto di cui ti parlerò oggi si chiama Simmetria. Tuttora è una delle mie foto preferite, anche se tornando indietro, avrei fatto delle scelte differenti. Ma ci arriveremo.
Se sei d’accordo, seguirei questo ordine:
- Informazioni di base circa il contesto in cui è stata scattata la foto
- Attrezzatura utilizzata
- Photo editing
Dove è stata scattata e in che condizioni climatiche
Torniamo indietro nel tempo al 16 Agosto 2019. Località: Alta Valle Brembana. Piena estate, ma quella giornata in particolare non era molto calda, anzi le nuvole erano le padrone del cielo.
Con la mia famiglia decidiamo di sfidare le nuvole e incamminarci verso una delle nostre mete preferite, i Laghi di Ponteranica. Non è un sentiero difficile, ma sa come metterti alla prova, specialmente in estate. Ecco perché quella giornata nuvolosa era perfetta.
Non starò qui a dilungarmi troppo sul racconto della gita. Se vuoi conoscere qualche dettaglio in più ti invito a guardare la galleria dedicata ai Laghi di Ponteranica.
Arrivare in cima e godere della vista mozzafiato su tutta la valle e le montagne circostanti vale la fatica. Dopo anni quella vista non mi ha ancora stancato.
Come ho detto però, quel giorno era nuvoloso e se per camminare era la condizione adatta, per fotografare il paesaggio lo era un po’ meno data la visibilità praticamente pari a zero sull’orizzonte.
Inizialmente mi sono dedicata a scatti di dettagli, fotografie macro per così dire. E poi è successo. Il sole ha iniziato a fare capolino tra le nuvole creando delle composizioni quasi surreali. Bisognava agire in fretta.
Questo ci porta alla seconda sezione.
Quale attrezzatura ho utilizzato?
Non appena ho visto il cielo aprirsi ho capito di dovermi sbrigare a catturare le ultime nuvole prima che scomparissero. In queste situazioni non si ha molto tempo per pensare e questo ti porta a fare errori. Ecco perché conoscere la propria macchina fotografica è importante.
Sapevo di voler catturare il riflesso delle nuvole nel lago quindi ho utilizzato un filtro polarizzatore per poter ottenere un riflesso nitido.
Ho scritto un articolo in cui scendo un po’ più nel dettaglio riguardo i filtri e altri accessori fotografici low cost adatti a un fotografo principiante.
Una volta montato il filtro mi sono messa alla ricerca del punto migliore in cui scattare. A quel punto mi era chiaro il tipo di immagine che volevo ottenere: una simmetria tra il cielo e il suo riflesso nell’acqua.
Individuato il punto, ho iniziato a settare le impostazioni di scatto. Alla fine ho optato per queste specifiche:
apertura: f/18 tempo di scatto: 1/80 ISO: 200 distanza focale: 26mm
Perché ho scelto queste impostazioni?
L’apertura f/18 è dovuta alla grande quantità di luce. Il mio punto di messa a fuoco era settato su infinito e puntava direttamente alle nuvole bianche. Un altro motivo di avere un f-stop così alto è dovuto alla scelta del tempo di scatto basso.
Breve riassunto tecnico: più la velocità di scatto è bassa, più luce arriva al sensore. Di solito la si usa di notte o in ambienti poco illuminati. Usarla di giorno è più difficile e 9/10 avrai bisogno di un filtro N/D. Ma il look finale che si ottiene è un’immagine più morbida e sfumata.
Questo era esattamente il look finale che volevo ottenere. Le nuvole dovevano sembrare morbide e spumose senza perdere la loro definizione.
Gli ISO bassi fanno sempre riferimento al fatto che c’era già molta luce a disposizione. Infine la scelta della lunghezza focale è quella su cui ho più rimorsi.
In quel momento, così come ora, avevo a disposizione solo la lente del kit base, un 18-55mm. Col senno del poi avrei preferito che avessi usato la focale più ampia disponibile, quindi il 18mm, in modo da dare più respiro alla composizione.
Tutto questo ci ha portato a questo scatto raw che puoi vedere qui sotto.
Un piccolo consiglio: meglio scattare una foto leggermente sotto esposta (più buia) piuttosto che sovraesposta. Questo perché è più facile recuperare i dettagli dalle ombre rispetto che dagli highlights. Qui ho fatto proprio questo. Ecco spiegato il motivo di un’immagine così poco esposta.
Ho scattato parecchie foto, ma passandole tutte a setaccio tornavo sempre su questa. Così ho deciso di passare alla fase successiva.
L’occhio del fotografo e il photo editing
Siamo a metà della strada verso lo scatto finale. Ora è il momento del photo editing. Più volte mi è capitato di salvare foto che dallo schermo della mia reflex sembravano irrecuperabile grazie a Lightroom.
Non buttare mai le tue foto finché non le hai esaminate su uno schermo più grande e non hai provato a “salvarle”.
Ho cercato di mantenere l’immagine il più equilibrata possibile aggiustando gli highlights e l’esposizione generale. Rendendo i neri più vivi ho aumentato la profondità dell’immagine. Infine migliorato la nitidezza degli elmenti senza esagerare.
Ho utilizzato lo strumento curve per aggiungere un tono di blu e rendere la temperatura della luce più fredda.
Questo è il risultato finale.
Come vedi sono riuscita a recupera molti dettagli delle rocce e del riflesso durante la post produzione. Questo non sarebbe stato possibile se avessi avuto un’esposizione eccessiva dall’inizio.
Cosa cambierei se potessi?
Ripercorrendo insieme a te tutte le fasi che hanno portato a questo scatto finale, penso che cambierei un paio di cose.
Prima fra tutte la scelta della lunghezza focale, come già ti ho accennato. Specialmente in scatti come questo, avere la possibilità di usare una focale ampia, giova particolarmente alla scena che si vuole ritrarre. Avrei potuto scegliere fra più formati panoramici durante la post produzione e invece sono stata costretta a mantenere un’inquadratura quasi quadrata.
L’altro cambiamento riguarda il metodo di scatto. Mi riconosco di aver fatto un buon lavoro con gli strumenti a disposizione, ma sarebbe stato ideale avere un treppiede a portata di mano.
Con un treppiede avrei potuto avere più varietà nei miei scatti. Avrei provato senza dubbio una lunga esposizione, usando anche dei filtri ND per diminuire la quantità di luce. Questa tecnica è ottima se vuoi ottenere degli scatti più da fine art come questi qui sotto.
Cosa ho imparato? Bisogna sempre essere pronti a tutto ed essere equipaggiati a dovere se non si vuole rischiare di perdere il money shot, ovvero lo scatto vincente. Cerca di preparare il tuo zaino con tutto l’occorrente che pensi potrebbe tornarti utile per il genere di fotografia che vuoi scattare.
Ci vediamo al prossimo articolo attraverso l’occhio del fotografo!